Web Talk “Il Lavoro che vale”

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Data Evento 03 Giu 2020

Web talk “Lavoro che vale”

“Il lavoro che vale è capace di dare senso non solo alla persona ma a tutta la comunità. Un lavoro che dia tutele e garanzie, dignitoso, che diventi motore di sviluppo, la via maestra per combattere povertà, cultura scarto diseguaglianze e sfilacciamento sociale.

E’ necessario trasformare la crisi in un’opportunità. Con il Cantiere Generiamo Lavoro offriamo ai giovani una marcia in più per il loro futuro professionale, coniugando una visione alta del lavoro con strumenti concreti così da valorizzare attitudini e talenti”

Per l’avvio dell’itinerario formativo “Cantiere generiamo lavoro” è andato in onda sulla pagina Facebook e il canale youtube delle ACLI di Roma il WEB TALK “Il lavoro che vale”, condotto dalla giornalista radiotelevisiva Benedetta Rinaldi.

Al centro del dibattito il valore del lavoro e le prospettive occupazionali per i giovani al tempo del Covid-19.

Hanno partecipato all’incontro: Lidia Borzì presidente ACLI di Roma; Leonardo Becchetti prof. ordinario di economia politica Università di Roma Tor Vergata; Don Francesco Pesce, incaricato dell’ Ufficio per la Pastorale Sociale e del Lavoro – Diocesi di Roma ; Carlo Costantini, segretario generale Cisl Cisl Roma Capitale Rieti; Giorgio Gulienetti, presidente UCID Roma ; Barbara Barbuscia, presidente MCL Roma; Pierluigi Bartolomei, direttore ELIS ; Emanuele DeSantis, segretario Movimento Lavoratori di Azione Cattolica ; Marco #Marcocci, presidente Confcooperative Roma.

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Ospiti e Relatori

Di seguito i protagonisti dell’evento

Don Francesco Pesce

“Libero partecipativo e solidale sono gli aggettivi del lavoro che vale. Parole che hanno dentro di se il desiderio di bene comune. Per raggiungerlo devono necessariamente collaborare tutti i corpi sociali”

Leonardo Becchetti

“Parola d’ordine è ripresa resiliente, sostenibile e generativa. E’ necessario valore economico, lavoro, ricchezza di tempo e senso del vivere; diminuire rischio ambientale e sanitario. In questa direzione va economia circolare e digitalizzazione”.

Pierluigi Bartolomei

“I giovani devono individuare la loro vocazione e passione. Solo così possono vivere il lavoro con un atteggiamento positivo e un senso alto del dovere capace di produrre un buon impatto sulla società”.

Carlo Costantini

“Questa pandemia ha messo a nudo problematiche di una società industriale e consumistica che al primo virus è stata messa in ginocchio. Bisogna avere presente un’architettura per tornare al prossimo futuro almeno ai livelli pre Covid”.

Marco Marcocci

“Il lavoro che vale è quello che genera comunità e il diritto al per sempre. Dobbiamo essere bravi a vivere emergenza come un’opportunità. Solo confrontandoci e aiutandoci possiamo uscire da questo momento di difficoltà”.

Barbara Barbuscia

“In questo contesto i giovani si sentono fortemente smarriti. Per invertire questo atteggiamento è necessario tutelarli e mettere al centro la formazione, per dargli fiducia e aiutarli a prendere consapevolezza delle proprie competenze”.

Giorgio Gulienetti

“Solidarietà, sostenibilità e generatività sono fattori chiave per poter ripartire. Bisogna stimolare i giovani a credere in se stessi e nelle proprie idee, perché il loro talento può aiutarci a vivere in un mondo migliore”.

Emanuele De Santis

“E’ centrale promuovere la dignità del lavoro. Se i ragazzi hanno voglia di fare, ci deve essere dall’altra parte qualcuno che incanali e recepisca al meglio questa esigenza, presupposto fondamentale per ripartire dopo il Covid-19”.

emanuele de santis